HomeSaluteVaccino, dott.ssa Balanzoni: «Anziani come cavie, colleghi non lo faranno»

Vaccino, dott.ssa Balanzoni: «Anziani come cavie, colleghi non lo faranno»

La dottoressa Barbara Balanzoni ha criticato il vaccino anti Covid di Pfizer annunciato da Arcuri e in arrivo per gennaio.

Barbara Balanzoni è un medico chirurgo specialista in anestesia e rianimazione, dottoressa magistrale in giurisprudenza e consulente tecnico per casi di malasanità.

È molto seguita sui social grazie ai suoi video e proprio ieri sera ha fatto una diretta per parlare del nuovo farmaco Pfizer annunciato da Arcuri. La dottoressa ha trattato diverse criticità di cui si sente parlare poco.

Vaccino Covid: la sicurezza prima di tutto

«Ci sono vari tipi di vaccini che sono stati studiati. Sono molto differenti e andrebbero comparati».

Secondo la dottoressa non basta che sia efficace, è più importante che sia sicuro. Avere entrambe le caratteristiche sarebbe l’opzione più auspicabile ma ha spiegato che è impossibile da sapere visto che non conosciamo il funzionamento.

«Arcuri ha dichiarato che a metà gennaio saranno distribuite un milione e mezzo di dosi. Il primo a farlo deve essere lui, poi Conte, poi Speranza e tutto il Consiglio dei Ministri, così se ci sarà una strage ce ne faremo tutti una ragione».

La frase è molto forte ma si riferisce a un processo affrontato da Pfizer per aver effettuato una sperimentazione umana non autorizzata su duecento bambini in Nigeria. Undici di loro morirono.

Barbara Balanzoni ha spiegato che i volontari della sperimentazione del vaccino anti Covid erano sani, non erano persone con molte comorbilità come gli anziani più fragili che dovranno vaccinarsi per primi.

«In realtà significa sperimentare questo farmaco proprio su quelle persone che dovrebbero essere vaccinate solo a fronte di un reale beneficio, ponderato sul rischio di ammalarsi».

Ha poi sottolineato che chi lo farà sarà schedato per mantenere un tracciamento, cosa mai successa per i vaccini antinfluenzali.

Tra i medici poco entusiasmo

La dottoressa Balanzoni sostiene che tra i colleghi ci sia poco entusiasmo e che non abbiano intenzione di vaccinarsi.

«Normalmente per fare un vaccino ci vogliono 8 anni. Per alcuni virus non è mai stato trovato e il fatto che questo coronovirus sia a RNA non è un vantaggio».

Non è chiaro come un farmaco, a cui solitamente sono dedicati anni di ricerca, in pochi mesi sia pronto. Oltretutto in più versioni e con un’efficacia straordinaria.

«Ma volete forse dirmi che, in questi decenni, quelli che studiavano i vaccini contro gli altri virus erano tutti scemi?»

Da medico Barbara Balanzoni ha ammesso che è faticoso pensare e accettare che questo vaccino sia sicuro. «Non ci sono dati e quando qualcuno dopo il vaccino si becca una mielite trasversa c’è qualcun altro che dice che l’avrebbe presa comunque». Foto: Facebook