Vaccini obbligatori in Lazio per alcune categorie: ieri il presidente Zingaretti ha firmato l’ordinanza per rendere obbligatorie le vaccinazioni antinfluenzale e antipneumococcica.
Non è ancora passata l’emergenza per il CoVid-19 che in Regione Lazio già si programma la prossima stagione autunnale dal punto di vista della prevenzione.
Il presidente Nicola Zingaretti annuncia di aver firmato l’ordinanza che renderà obbligatori i vaccini antinfluenzale e antipneumococco per il personale sanitario e gli over 65.
“Il Lazio raccoglie l’appello lanciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per ridurre i fattori confondenti per il COVID-19 in presenza di sintomi analoghi”.
Quindi la vaccinazione vuole evitare che si possano scambiare i sintomi di influenza e polmonite con il coronavirus: la preoccupazione è che quest’ultimo torni nuovamente a colpire.
L’obbligo sarà a decorrere dal 15 settembre 2020 in concomitanza con l’inizio della campagna di vaccinazione regionale. Pare sia già tutto predisposto.
“È una grande operazione di tutela della salute pubblica. Ricordiamo inoltre che ogni anno sono numerosi i decessi per complicanze“, commenta l’assessore alla sanità D’Amato.
Ma cosa rischia chi non vorrà sottoporsi alla vaccinazione obbligatoria? Nella nota pubblicata sulla pagina Facebook della Regione vengono elencate le disposizioni.
Vaccini obbligatori in Lazio per personale sanitario e over 65: ecco cosa rischia chi rifiuterà la vaccinazione
“La mancata vaccinazione per il personale sanitario comporterà l’inidoneità temporanea allo svolgimento della mansione lavorativa ai sensi del Dg. 81“.
Chi ha più di 65 anni, invece, non potrà accedere a centri anziani o altri luoghi di aggregazione che non consentano il distanziamento sociale se non sarà certificata l’avvenuta vaccinazione.
Ovviamente non sono mancati numerosi commenti alla notizia, sia sotto la nota della Regione che sulla pagina del presidente Zingaretti.
“Voglio vedere quanti sanitari si vaccineranno“, commenta un utente. E prosegue: “Almeno il fratello Montalbano fa ridere“.
Altri mettono in evidenza l’aspetto legale: “È un sopruso motivato da ragioni risibili e del tutto opinabili. Credo sia anche facilmente impugnabile in sede giudiziaria“.
“È un grande affare per le case farmaceutiche, un ricatto per i lavoratori e una limitazione della libertà di scelta per gli over 65″, sentenzia un altro commentatore.
Di sicuro l’ordinanza farà molto discutere. Già nel 2018 i sindacati del personale sanitario si sono mossi per criticare l’obbligo imposto dalla Regione Emilia Romagna.
Inoltre, proprio nella stagione 2019, il vaccino per l’influenza non ha avuto l’efficacia sperata, in quanto il virus è mutato in più di 50 ceppi diversi.
Quindi ci chiediamo come si può essere certi che il vaccino escluda di contrarre l’influenza se il virus può mutare in modo inaspettato? Ma su questo la Regione non interviene. Foto: Wikipedia