HomeAffariTitolare di pizzeria contro il Governo: «25 euro sul conto, come riapro?»

Titolare di pizzeria contro il Governo: «25 euro sul conto, come riapro?»

È diventato virale il video della titolare di una pizzeria di Nerola, in provincia di Roma, che spiega la reale situazione di molte partite IVA: «Ho 25 euro sul conto».

Purtroppo sui social è diventato comune trovare testimonianze disperate di commercianti, imprenditoripartite IVA per la situazione in cui si trovano a causa dell’emergenza,

Negli ultimi giorni è diventato virale un video della titolare di una pizzeria della provincia romana molto delusa dal governo e dalle decisioni che porteranno molti imprenditori a chiudere le attività.

«Quanto pensate che reggeremo ancora noi partite IVA? Io sono tra quelli che ha riaperto ma vi assicuro che non dovete essere felici di riaprire. Lasciate perdere», inizia così il primo video di Annalisa Becchetti.

«Noi partite IVA staremo aperte due mesi poi dovremo chiudere perché saremo devastati dai debiti», una frase che è condivisa da molti altri imprenditori.

Nel secondo video mostra l’estratto conto e dice: «Guardate qua, il mio conto della pizzeria: più 25 euro. Un’attività aperta da 13 anni con 25 euro in banca. Tu mi devi dire come pago i fornitori per riaprire venerdì, sabato e domenica».

Su questa frase alcuni hanno avuto da obiettare perché non è chiaro come una pizzeria, con tredici anni di attività, possa ritrovarsi in queste condizioni. Ma sempre tra i commenti si trova la risposta. A quanto pare la signora Becchetti avrebbe fatto delle grosse ristrutturazioni al locale, usando i fondi disponibili con la speranza di rimettere in attivo l’attività con gli incassi.

«In banca mi è stato detto di chiedere a papà. Voi avete il plexiglass a protezione per non farvi arrivare gli sputacchi, noi ce lo dobbiamo comprare, avete capito?», continua.

Titolare di pizzeria contro le misure del governo

«Mi sono arrivati messaggi di tutti questi che dovrebbero fornire i dispositivi di sicurezza che costano 1.200 euro. E chi ce l’ha? Lo stato deve mettersi in testa che o ci aiuta seriamente o qua nessuno riapre», continua la signora Becchetti.

«La sanificazione costa 800 euro ma sul conto ce ne sono soltanto venticinque. Ma se io non sanifico non posso riaprire», continua la titolare della pizzeria.

«Come facciamo? I 600 euro li facciamo arrivare? A me non sono arrivati». Per quanto riguarda il finanziamento messo a disposizione dal Dl Liquidità può essere erogata una somma pari al 25% del fatturato dell’anno precedente (correzione del 27 aprile 2020 dopo la segnalazione di un nostro lettore che ringraziamo) ma in molti hanno trovato difficoltà a riceverlo.

A questo punto la titolare della pizzeria si rivolge al governo: «O ci aiutate oppure ci fate ritirare le p.IVA a gratis, ci prendiamo tutti il reddito di cittadinanza e sti ca**i». 

«Preferisco andare a raccogliere la cicoria a 30 euro al giorno invece che stare a massacrarmi con 45°C dentro una pizzeria con quella ca**o di mascherina e fare debiti. Io non guadagno 30 euro al giorno così, io ho una spesa di 250 euro al giorno».

La titolare della pizzeria dopo lo sfogo contro il governo ha concluso: «Prendetemi per matta. Io racconto la verità sulle partita IVA, quello che fate finta di non vedere».

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