HomeDirittoTamponi, Codacons denuncia: truffa, procurato allarme e omicidio colposo

Tamponi, Codacons denuncia: truffa, procurato allarme e omicidio colposo

Codacons Sicilia ha chiesto il sequestro probatorio dei tamponi sul territorio per verificarne la validità. «Alla base dell’emergenza potrebbero esserci dati inattendibili».

Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha diramato una nota stampa in cui annuncia di aver depositato in Sicilia un esposto in nove Procure della Repubblica.

Le province interessate sono: Palermo, Catania, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Enna, Agrigento, Trapani e Messina.

Il Codacons ha chiesto di «svolgere adeguate indagini per i reati di truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, procurato allarme, falso ideologico e omicidio colposo». Perché «alla base dei proclami di emergenza Covid-19 potrebbero esserci dati del tutto inattendibili»

Codacons sui tamponi

L’esposto ha preso in considerazione l’ipotesi avanzata da quattro esperti. Si tratta della dichiarazione congiunta di Fabio Franchi (infettivologo), Antonietta Gatti (nanopatologa), Stefano Montanari (ricercatore) e Stefano Scoglio (candidato al Nobel per la Medicina).

Dai loro studi risulta che i tamponi potrebbero produrre fino al 95% di falsi positivi. Al momento, anche col migliore dei test in commercio, questa percentuale non scenderebbe sotto al 50%.

Hanno concluso che i proclami sullo stato di emergenza non hanno alcun fondamento scientifico se basti sui dati ottenuti dai tamponi.

La nota del Codacons, sulla base di questi studi, ha riportato che «non esiste a tutt’oggi nessun marker specifico del virus, e dunque nessuno standard che possa rendere i tamponi affidabili».

Sostengono che dietro l’alto numero di tamponi positivi si potrebbe nascondere un business ospedaliero. Il riferimento è alla dichiarazione di Guido Bertolaso sull’indennizzo giornaliero di 2.000 euro ricevuto dagli ospedali per ogni ricoverato Covid.

L’avvocato Carmelo Sardella ha affermato che Codacons Sicilia e Articolo 32 Aidma hanno chiesto «il sequestro probatorio dei tamponi Covid-19 presenti sul territorio».

La richiesta è di «effettuare adeguata perizia sui diversi test in circolazione per verificare la validità dello strumento del tampone per effettuare diagnosi di SARS-CoV-2, di individuare i dispositivi contraffatti immessi sul mercato illegalmente, di verificare che i test siano utilizzati coerentemente con la destinazione d’uso prevista, e per accertare il rispetto di tutte le altre condizioni di validità dei test». Foto: YouTube