HomeNotizieI freevax non si arrendono: sabato grande corteo contro l'obbligo vaccinale

I freevax non si arrendono: sabato grande corteo contro l’obbligo vaccinale

Si preannuncia un periodo caldo per la questione obbligo vaccinale: sabato 23 marzo a Torino si manifesterà per ribadire la contrarietà alla legge 119/17.

Il punto d’incontro è fissato alle ore 15 presso il Giardino Lamarmora: da lì partirà il corteo, che approderà poi in Piazza Castello.

I promotori dell’iniziativa sono decisi: “impedire a politica e profitto di invadere un terreno che ci appartiene, il nostro corpo”.

Per esprimere questo concetto è stata scelta l’immagine del cavallo di Troia, poiché ritengono che “i vaccini sono solo la punta dell’iceberg, a breve si giungerà a numerosi altri obblighi”.

Obbligo vaccinale: le possibili novità del DDL 770

Vi è profonda indignazione contro le esclusioni scolastiche, che da ormai due anni avvengono per i bambini della fascia 0-6 anni.

I promotori però precisano che è in discussione al Senato il DDL 770, col quale si intravede già la possibilità di estendere l’obbligo vaccinale a tutte le fasce d’età.

“Se vi saranno significativi scostamenti dagli obiettivi fissati, tutta la popolazione verrà coinvolta. Già si parla di escludere dalla scuola dell’obbligo fino a 14 anni”.

Ma le esclusioni scolastiche non sono l’unica sanzione per chi va contro l’obbligo vaccinale: vi è la proposta di vietare concorsi pubblici, esperienze Erasmus e iscrizioni alle società sportive.

Precisamente, il Ministero sta puntando molto sul vaccino trivalente MPR poiché pare vi sia ancora un’emergenza per il morbillo nel nostro Paese.

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“Eppure la vera emergenza sono i 7.500 decessi annui causati da infezioni ospedaliere, ma di questo non si parla. Pretendiamo chiarezza in merito”.

In Piazza Castello interverranno alcuni ospiti per chiarire e informare ulteriormente i presenti. Fra questi Dario Miedico (medico legale ed epidemiologo), Cristian Luca Atzori (referente Auret), Monica Piccioni (referente de “La Scuola che accoglie”).

Saranno presenti anche Giorgia Scataggia, una giovane che lotta al fine di far comprendere quali siano i veri pericoli per gli immunocompromessi come lei, e l’esperto di comunicazione Stefano Re.

Gli organizzatori concludono ribadendo la volontà di “riprenderci la libertà di scelta e cura terapeutica, nonché il diritto alla scuola per i bambini, il diritto alla salute e a un servizio sanitario estraneo ad interessi economici”.