Un bimbo con la febbre alta non ha ricevuto assistenza perché non aveva i risultati del tampone. La denuncia della mamma: «Nessuna visita senza il tampone. Sistema vergognoso».
Un bambino di 2 anni di Corridonia, in provincia di Macerata, ha avuto la febbre alta fino a 39,8 senza altri sintomi ma il pediatra non l’ha visitato.
La mamma ha raccontato la vicenda a Cronache Maceratesi: «Il pediatra ha consigliato la Tachipirina e un antibiotico in caso fosse necessario. Ma si prescrive per telefono? È inaccettabile che non ci sia assistenza sanitaria e si carichi un genitore di tanta responsabilità».
Il protocollo impone ai pediatri di non visitare i bambini con febbre senza l’esito del tampone. La mamma però era allertata dal fatto che la febbre non scendeva sotto i 38.
Il pediatra ha detto ai genitori di tenere sotto controllo la temperatura fino al giorno successivo per osservare l’eventuale insorgenza di altri sintomi.
Le alternative non erano molte dato che non è possibile andare al pronto soccorso e anche la richiesta di una equipe a domicilio avrebbe richiesto diversi giorni.
«È normale che soggetti così piccoli che neppure sanno spiegare bene quali disturbi hanno, siano totalmente scoperti da assistenza sanitaria? Ritengo già solo questo inaccettabile e riprovevole».
Bimbo con febbre: è sesta malattia ma deve fare il tampone lo stesso
Dopo due giorni sono comparsi tutti i puntini sull’addome del piccolo e, sempre telefonicamente, il pediatra ha fatto una diagnosi di sesta malattia.
Nonostante la diagnosi non hanno potuto revocare la procedura del tampone perché per il rientro all’asilo è necessario accertare che il bambino non abbia avuto la Covid.
Il bambino è riuscito a fare il tampone a distanza di una settimana con esito negativo. Ma la mamma si è chiesta: nel caso la malattia fosse stata più seria, avrebbe dovuto attendere 10 giorni prima di avere assistenza medica?
«Tutto questo è vergognoso e spero che col crescere delle lamentele, con l’aumentare vertiginoso dei tamponi nei prossimi mesi, questo protocollo venga modificato perché non è possibile gestire una tale situazione in questo modo così superficiale dove ora si pensa solo ad escludere la Covid e non a curare il paziente».
Nonostante tutto la mamma del piccolo ha tenuto a sottolineare che la sua non vuole essere una denuncia contro pediatri, insegnanti o medici ma contro il protocollo e chi lo ha ideato.
Caso analogo è successo a un’altra madre che ha postato un video su Facebook. Hanno ricoverato la figlia nel reparto Covid solo perché affetta da febbre nonostante la sua diagnosi fosse appendicite o calcoli renali.
«Sono stata costretta a fare il tampone a mia figlia perché altrimenti mi hanno detto che avrei dovuto riportarla a casa. I medici ormai non cercano di curare e salvare le persone ma cercano i casi Covid anche dove non esistono».
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