Il programma Restart ha scoperto il business sui positivi, da parte di alcune strutture sanitarie, che getta molte ombre sui dati reali della pandemia.
“È frequente che venga scritto sulla cartella che un paziente è morto di covid quando in realtà non lo è” ha detto un medico romano che ha scelto di restare anonimo.
Quando la giornalista gli ha chiesto quale fosse lo scopo, lui ha risposto che in questo modo si aumenta il numero dei positivi.
“La stessa cosa accade con i ricoveri – ha aggiunto – se un malato oncologico entra in ospedale e poco dopo si rivela positivo anche se non ha sintomi diventa immediatamente un paziente covid”.
Restart svela il business sui positivi
Sempre secondo il dottore: “È gravissimo che trasferiscano un malato di tumore in una struttura covid, può essere come mandarlo alla morte. Accade spesso”.
Il medico ha sostenuto che tutto questo sistema serve a fare soldi: “Lei capisce che uno che mi entra in ospedale con una gamba rotta e poi risulta positivo, non ci costa quella cifra se non ha sintomi”.
Poi ha spiegato: “L’ospedale prende dei rimborsi in proporzione al numero dei ricoveri, e quindi tecnicamente la legge viene rispettata. Poi esistono logiche per spartirsi il bottino”.
In gioco ci sono “soldi, potere, avanzamenti di carriera. Li stanno premiando rimodulando i contratti. L’hanno chiamata «produttività». Ma purtroppo si producono soltanto molte false morti per covid. Si alterano i dati per sembrare in sofferenza per il covid. I positivi servono per alimentare il sistema“.
Un vero e proprio business sui positivi che serve ad alimentare tutto il sistema. Ma cerchiamo di capire in poche righe come fanno ad incassare i soldi.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta Ufficiale del 19/11/2021, decreto 12 agosto 2021, per le degenze e le maggiorazioni previste in caso di malati covid vengono erogati 3.713 euro al giorno per il ricoveri in area medica e 9.679 euro per quelli in terapia intensiva.
Se i soldi servono a coprire i costi di degenza, come fanno a guadagnare? All’art. 2 della Gazzetta c’è scritto che le maggiorazioni vengono erogate indipendentemente dal codice DRG (Raggruppamenti omogenei di diagnosi) della dimissione.
“In altre parole – ha spiegato la giornalista – non solo viene incassato questo bonus finale, ma l’intera degenza viene contabilizzata come covid, anche se il paziente non era positivo al momento dell’ingresso”.
Alla fine del servizio un sanitario ha raccontato: “Ci sono arrivate richieste dall’alto, dai direttori generali, dai direttori sanitari, di alterare le cartelle cliniche, scrivendo magari che il tampone è positivo o dichiarando come covid casi sospetti. Per l’ospedale su 10 morti 7 sono covid, è già deciso“. Foto: Facebook