Le mascherine sono uno dei simboli per eccellenza di questa pandemia. Ma sono davvero utili a contrastare il virus? Nei grafici che seguono potrebbe esserci la risposta.
Sembrerebbe che dovremo abituarci all’utilizzo delle mascherine anche se le disposizioni da inizio pandemia sono cambiate spesso.
Sia Fauci che Ricciardi avevano affermato, a inizio emergenza, che le mascherine sui soggetti sani sono del tutto inutili.
Su The Federalist è uscito un articolo molto interessante che, oltre a prendere in esame diversi studi, ha considerato i dati di vari Paesi prima e dopo l’introduzione dell’obbligo dei dispositivi di sicurezza personali.
«Gli studi scientifici non dimostrano in modo convincente che il “mascheramento universale” aiuterebbe significativamente. Esplorando le situazioni del mondo reale vedremo dove ci portano i dati» hanno scritto su The Federalist.
L’autore dell’articolo Yinon Weiss ha confrontato i grafici dei casi per milione di abitanti registrati in alcuni Paesi, prestando attenzione al momento in cui sono state introdotte le mascherine obbligatorie. I seguenti grafici sono aggiornati alla fine di ottobre.
12 grafici che dimostrano l’inutilità delle mascherine
Austria. È stato uno dei primi governi che, ad aprile, ha richiesto l’uso delle mascherine appena la curva dei casi ha iniziato a scendere. Dopo un lungo periodo in cui i cittadini hanno usato i dispositivi di sicurezza, il paese si trova con i casi quadruplicati.
First up is Austria. It was one of the first to require masks and it did so about 10 days after its cases began to go down. The downtrend with masks did not change.
After wearing masks for 6 months, cases are now 4x where they were when they mandated masks, and climbing.
(2/16) pic.twitter.com/GXf5QjSBPO— Yinon Weiss (@yinonw) October 27, 2020
Germania. Ha imposto l’obbligo delle mascherine a fine aprile, con delle diversificazioni tra le varie città. In quel momento la curva dei contagi era a circa metà discesa ma adesso sta velocemente risalendo.
Francia. Il governo francese ha imposto le mascherine a maggio con restrizioni sempre più stringenti ma adesso hanno il 1.000% dei casi in più.
Let's visit Germany's historical foe, France.
The French waited a little longer to mandate masks. They now have around 1000% the daily cases than when they mandated masks despite having one of the highest mask compliance levels in the world.
(4/16) pic.twitter.com/62N6MtdV6s
— Yinon Weiss (@yinonw) October 27, 2020
Spagna. Dal 4 maggio è stato introdotto l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici. Dal 21 maggio le restrizioni si sono inasprite con l’obbligo esteso anche all’aperto. I casi in Spagna sono aumentati del 1.500%.
Regno Unito. Le mascherine obbligatorie sono state introdotte solo a luglio. Dopo pochi mesi si trovano con il 1.500% in più di casi.
Belgio. L’andamento di questo Paese è simile a quello del Regno Unito. Hanno introdotto l’obbligo a fine luglio estendendolo all’aperto solo a metà agosto. Nonostante il dispositivo di protezione, il Belgio ha un altissimo tasso di casi positivi (link).
The British really held out on masks for a while. It was a bit late to the European party of wearing masks.
Within 3 months of requiring masks it's now at around 1500% cases despite having one of the highest mask compliance records in Europe.
(6/16) pic.twitter.com/XqOQMPjA7f
— Yinon Weiss (@yinonw) October 27, 2020
Irlanda. Dopo l’introduzione dell’obbligo delle mascherine di agosto, l’Irlanda si ritrova con il 1000% di casi in più.
Italia. Ad aprile c’era l’obbligo di mascherina nei luoghi chiusi e sui mezzi di trasporto. Da ottobre il governo ha esteso l’obbligo anche all’aperto con una legge che The Federalist considera una delle «più severe al mondo». Ma i risultati non ci sono stati e i casi sono aumentati.
Our last stop on the grand tour is Italy, the original European hot spot. It had high mask compliance despite no national mandate.
Skyrocketing cases finally compelled them to create one of the strictest mask mandates in the world, but the results have been predictable..
(9/16) pic.twitter.com/Lvgsn1z7Zm
— Yinon Weiss (@yinonw) October 27, 2020
Perché non funzionano?
Risultati e grafici simili sono stati riscontrati anche in altri paesi come Portogallo, Israele, Stati Uniti ecc.. L’autore dell’articolo, dopo la scrupolosa analisi, ha tratto una conclusione.
«Non importa quanto rigorosamente vengono applicate le leggi sulle mascherine, né il livello di rispetto dell’utilizzo seguito dalla popolazione. I casi diminuiscono e aumentano nello stesso periodo».
For those more interested in comparing deaths than cases, we again don't see a pattern of masks meaningfully helping (15/X): pic.twitter.com/FY099f5XT5
— Yinon Weiss (@yinonw) September 9, 2020
Yinon Weiss ha consigliato a tutti di leggere le indicazioni d’uso della mascherina: «vedrai qualcosa del tipo “non destinato a scopi medici e non è stato testato per ridurre la trasmissione di malattie”».
Ha posto l’attenzione sulla modalità di utilizzo. Le mascherine per funzionare bene dovrebbero essere ben sigillate, messe correttamente e cambiate spesso.
Il giornalista ha anche aggiunto: «La FDA e il CDC dovrebbero formulare raccomandazioni su quali mascherine utilizzare e approvarle in base alla loro efficacia scientifica piuttosto che promuovere l’avvolgimento di qualsiasi pezzo di stoffa intorno al viso».
Secondo Weiss le istituzioni hanno ormai investito troppo, anche politicamente, su questi dispositivi. Tanto che hanno soppresso nuove prove scientifiche che non supportano i risultati politici desiderati. Come i dati dell’unico studio randomizzato al mondo che ha indagato l’effettiva efficacia delle mascherine contro la Covid.
Martin Kulldorff, professore alla Harvard Medical School, nonché leader nei metodi di sorveglianza delle malattie e dei focolai di malattie infettive, ha commentato questa intromissione della politica nella scienza: «Dopo 300 anni, l’era dell’Illuminismo è finita». Foto: The Federalist