La Dichiarazione di Great Barrington ha fatto il giro del mondo. La loro proposta è semplice: protezione focalizzata per aumentare l’immunità di gregge.
A inizio ottobre si è tenuto un incontro tra i migliori epidemiologi, economisti e giornalisti all’American Institute for Economic Research.
Il risultato è stata la sottoscrizione della Dichiarazione di Great Barrington. Si tratta di un documento anti lockdown che raccomanda un approccio di “protezione localizzata” per aumentare l’immunità di gregge.
I primi tre firmatari sono il dottor Martin Kulldorff, dell’Università di Harvard, il dottor Sunetra Gupta, dell’Università di Oxford e il dottor Jay Bhattacharya, della Stanford University Medical School.
Il documento ha fatto il giro del mondo raccogliendo il sostegno di 43.000 scienziati e medici e 580.000 cittadini ma ha anche suscitato diverse polemiche da parte delle autorità e all’interno della comunità scientifica internazionale.
«Le attuali politiche di blocco stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica, a breve e a lungo periodo», hanno scritto nella Dichiarazione di Great Barrington. I malati non Covid stanno diventando di serie B senza poter effettuare screening o terapie. «Questo porterà negli anni a venire un aumento della mortalità».
Sugli studenti hanno le idee molto chiare. Per il gruppo di epidemiologi tenere le scuole chiuse è una grave ingiustizia verso i più giovani per i quali la «Covid è meno pericolosa di altre patologie, tra cui l’influenza».
Per i firmatari mantenere queste misure in attesa di un vaccino «causerà danni irreparabili con conseguenze sproporzionate per i meno fortunati».
Dichiarazione di Great Barrington: le proposte anti lockdown
Gli epidemiologi hanno proposto una soluzione che definiscono «l’approccio più umano, che bilancia i rischi e i benefici nel raggiungimento dell’immunità di gregge».
La chiamano “protezione focalizzata” e consiste nel «permettere a coloro che sono al minimo rischio di morire di svolgere la loro vita normalmente per costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo al meglio coloro che sono a più alto rischio».
Sappiamo bene che le persone più a rischio sono gli anziani e le persone malate. Quindi, secondo gli esperti, aumentando l’immunità di gregge nelle persone che possono sostenere il virus, diminuisce il rischio di infezione nelle persone più vulnerabili.
«Il nostro obiettivo dovrebbe quindi essere quello di ridurre al minimo la mortalità e i danni sociali fino a raggiungere l’immunità di gregge», hanno scritto nella Dichiarazione di Great Barrington.
Hanno suggerito delle misure di protezione delle persone vulnerabili con misure che regolino anche gli approcci multigenerazionali. Mentre, per le persone non a rischio, il ritorno alla normale vita con semplici misure igieniche come lavaggio mani e la permanenza a casa quando si è malati.
«Le scuole e le università dovrebbero essere aperte all’insegnamento in presenza. Le attività extrascolastiche, come lo sport, dovrebbero essere riprese. I giovani adulti a basso rischio dovrebbero lavorare normalmente. Dovrebbero essere aperti i ristoranti e le altre attività commerciali. Arte, musica, sport e tutte le attività culturali dovrebbero riprendere normalmente».
Hanno inoltre aggiunto: «Le persone più a rischio possono partecipare, se lo desiderano, mentre la società nel suo insieme gode della protezione conferita ai più vulnerabili da coloro che hanno costruito l’immunità di gregge». Foto: YouTube