Il disappunto esternato da una giovane infermiera nei confronti di chi reputava gli infermieri inutili e ora, per via del virus, degli eroi.
Il lockdown in Italia sta trascinando i giovani lavoratori verso un futuro pieno di incertezze, ma sta anche facendo venire molti nodi al pettine.
Uno di questi è la considerazione che alcuni italiani hanno di certe professioni, le quali sono spesso etichettate con dei luoghi comuni. Tra queste c’è quella dell’infermiere.
Su Facebook Federica Frati, giovane infermiera laureanda, ha voluto sfogare il suo disappunto proprio su questo modo di pensare tipico dell’italiano medio.
Federica ha scelto di non fare un video, ma di scrivere un lungo post su Facebook, nel quale si percepisce tutta la sua rabbia.
«Mia mamma è infermiera e anch’io ho deciso di fare la stessa carriera, scoprendo per la prima volta nella vita la felicità di poter fare qualcosa che ti appassiona. L’università, però, non ha mai aiutato in questo senso».
Il suo discorso prosegue parlando delle sue esperienze da tirocinante in ospedale e di come sia venuta a sapere dell’opinione generale degli italiani sulla sua professione.
Lo sfogo di una giovane infermiera: «Le terapie intensive erano piene già da prima. Ora c’è solo più stress»
«Durante i miei tirocini in ospedale ho finalmente capito quanto mi piacesse lavorare in quell’ambiente, ma allo stesso tempo ho capito un’altra cosa: posso garantire che l’opinione generale su questo lavoro era una me*da. C’è chi si domandava a cosa servisse una laurea per fare punture e pulire dei c*li, alcuni che si chiedevano a cosa servissimo visto che fa tutto il medico e altri che ci dicevano che non dovevamo lamentarci dello stipendio basso, dato che si guadagna troppo per non fare nulla».
Lo sfogo della giovane infermiera va avanti e si conclude sottolineando l’assurdità di come l’opinione pubblica sia improvvisamente cambiata con l’arrivo del coronavirus.
«E poi cosa succede? Arriva una pandemia e all’improvviso gli infermieri passano da pulitori di c*li a eroi. La gente non capisce che gli infermieri fanno sempre turni massacranti e hanno questi problemi sin da quando hanno scelto questa professione. Non è che ora siccome c’è il coronavirus allora sono bravi. Le terapie intensive e tutti i reparti sono sempre stati pieni. Ciò che è cambiato è il maggiore stress di questo assurdo periodo. La gente non ha mai capito perché queste situazioni non si vivono tutti i giorni e quindi figuriamoci valutare in modo intelligente una determinata professione. Le persone si rendono conto di quanto sia indispensabile qualcuno soltanto quando ne hanno realmente bisogno».