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Farmaci in fase di test contro il virus: tante promettenti terapie

Medici e aziende farmaceutiche di tutto il mondo stanno cercando di trovare farmaci efficaci per contrastare il coronavirus. Alcune terapie sono promettenti.

Sono molti i farmaci già esistenti in fase di test che potrebbero aiutare i pazienti infettati con SARS-CoV-2 e sono in corso anche nuove sperimentazioni per la creazione di nuove cure.

Alcuni hanno dato risultati molto promettenti, tanto che il Regno Unito, come riportato sul Daily Mail, ha vietato alle aziende l’esportazione di tre farmaci (tra cui uno per la malaria) per proteggere le loro scorte.

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Alcuni farmaci con potenziale promettente contro il coronavirus

Remdesivir. È un farmaco antivirale che blocca la riproduzione dei virus ed è nato dieci anni fa per sconfiggere l’Ebola. Attualmente sperimentato in Cina, all’Università del Nebraska e in Italia.

In uno studio condotto dall’Istituto di Virologia di Wuhan, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, hanno affermato: «I nostri risultati rivelano che Remdesivir è altamente efficace nel controllo dell’infezione 2019-nCoV in vitro».

Hanno aggiunto che, dal momento che il farmaco ha dimostrato di essere sicuro per gli esseri umani, «dovrebbe essere valutato nei pazienti affetti dalla Covid-19».

Due giorni fa un paziente con Covid-19 è completamente guarito a Genova dopo il trattamento con questo farmaco. «Sembra funzionare e la notizia ci ha fatto esultare», afferma Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’Ospedale San Martino di Genova.

Clorochina fosfato. Sembra essere uno dei migliori candidati. È un atimalarico che in Cina ha già dimostrato un’efficacia e una sicurezza accettabili nel trattamento della polmonite associata a Covid-19.

L’Istituto di Virologia di Wuhan ha affermato che il farmaco è “altamente efficace” nei test in vitro. Sono in atto sperimentazioni in diversi Paesi.

Inoltre, come ha affermato il professor Robin May, uno specialista in malattie infettive dell’Università di Birmingham: «È economico e relativamente facile da fabbricare».

Idrossiclorochina. È un derivato meno aggressivo della clorochina. Gli scienziati dell’Istituto di Virologia di Wuhan ammettono però che ancora non ci sono prove che sia efficace come i farmaci con clorichina fosfato.

Ma uno studio condotto da Sanofi definisce il farmaco come promettente e il governo francese sta pianificando la sua introduzione per il trattamento della Covid-19.

Favipiravir. Questo è un antivirale venduto in Giappone. Ha accelerato il recupero, ridotto il danno polmonare e non ha causato effetti collaterali evidenti sui pazienti infettati da coronavirus.

Novità nelle sperimentazioni

Tocilizumab. Dei medici napoletani hanno trattato dei pazienti con questo farmaco per l’artrite e in 24/48 ore hanno ottenuto risultati significativi sulla performance respiratoria. Dalla Cina hanno confermato un’azione positiva del farmaco e hanno consigliato la somministrazione prima che la malattia di aggravi.

Sarilumab. Anche questo fa parte dei farmaci per la cura dell’artrite reumatoide e agisce calmando la risposta immunitaria. Presto inizierà la sperimentazione negli Stati Uniti.

L’infiammazione è la risposta naturale del corpo all’infezione ma, nei pazienti con coronavirus, può sfuggire al controllo, peggiorando significativamente i sintomi e persino innescando l’insufficienza multipla di organi.

Secondo l’azienda produttrice, come riporta il Financial Times, il farmaco potrebbe fornire un supporto temporaneo riducendo la gravità dei sintomi.

Inghilterra. È di oggi la notizia di un nuovo studio che inizierà a breve su SNG001, un farmaco per inalazione a base dell’interferone beta (IFN-beta), una proteina presente in natura che controlla le risposte antivirali del corpo.

Questo farmaco normalmente aiuta le persone con malattie polmonari croniche a respingere i virus ed è auspicabile che possa ridurre anche la gravità dell’infezione da SARS-CoV-2.

Spagna. Pochi giorni fa è uscita la notizia dello sviluppo di un nuovo farmaco in Catalunya. L’azione terapeutica consiste nel creare un anticorpo che blocchi il virus prima che possa infettare le cellule dell’organismo. Sarà sperimentato sulle colture da aprile.