HomeReligioneEttore Cunial: i retroscena inquietanti del prete assassinato in Albania

Ettore Cunial: i retroscena inquietanti del prete assassinato in Albania

Non tutti forse conoscono la storia di p. Ettore Cunial, il prete trevisano missionario in Albania ucciso nel 2001 da un giovane che aveva particolarmente beneficato.

Ettore Cunial nasce a Possagno (TV) il 13 agosto 1933. Finiti gli studi abbraccia il sacerdozio nella Congregazione di San Giuseppe nell’ottobre 1962.

Animato da una profonda spiritualità, svolge il suo ministero in diverse località: Napoli, Roma, Messina, Palermo, ricoprendo incarichi pastorali importanti tra cui quello di esorcista.

Ed è proprio durante l’espletamento di quest’ultimo ministero, mentre recita una preghiera di liberazione, che riceve da un posseduto con voce alterata e rabbiosa, una strana minaccia.

“Ti aspetto a Tirana”: una tragedia preannunciata per Ettore Cunial

È facile capire come mai il sacerdote resti di ghiaccio quando, poco tempo dopo, il suo superiore gli chiede se vuole partire come missionario in Albania.

Tuttavia dopo quindici minuti di ritiro in preghiera accetta la proposta e nel 2000 si trasferisce a Fier dove inizia la sua straordinaria missione.

Qui conduce una vita santa, a servizio del prossimo, trascorrendo i suoi giorni in semplicità, carità e preghiera e catturando sempre più i cuori della gente che incrocia.

Tra le persone a beneficiare della sua generosità c’è Faslli, un giovane minorenne proveniente da Kukes, una cittadina povera situata nel nord del Paese.

Padre Ettore, spostatosi nel frattempo nella diocesi di Tirana-Durazzo, spesso gli fornisce cibo, riparo, sollievo da quella povertà da cui il ragazzo fugge, ignaro del fatto che in realtà sta offrendo aiuto al suo carnefice.

È la notte dell’8 ottobre 2001 quando Faslli inspiegabilmente si reca a casa di padre Ettore, lo pugnala 17 volte freddandolo, ruba quel che trova e torna a Kukes.

Le risposte e le reazioni del giovane, interrogato poi dalla polizia, lascia interdetti tutti. “Dovevo farlo” risponde cinico e freddo a chi cerca spiegazioni.

Dopo 10 giorni, come risvegliatosi da uno stato di trance, l’adolescente piange e afferma di essere stato plagiato da un cugino il quale lo aveva convinto che il prete avesse disonorato la sua mamma.

La notizia fa il giro della nazione, sconvolgendo l’opinione pubblica. Tutti si chiedono perché fare del male ad un uomo le cui guarigioni spirituali e fisiche, l’efficacia delle benedizioni, le liberazioni, la magnanimità sono testimoniate da molti.

Altri si domandano tutt’oggi se ci sia relazione tra l’orribile vicenda e quella strana, inquietante, minacciosa predizione.