Sul coronavirus Sgarbi sembra avere le idee chiare e attacca il governo: “Dare il senso che c’è una minaccia ben al di sopra della realtà è procurato allarme”.
“Voi sapete che il governo dello Stato ha stabilito alcune norme sempre più restrittive, per consentire che il coronavirus venga, prima che debellato, diffuso. Stabilire il panico, la paura, la preoccupazione e quindi impedire la vita normale è attentare alla nostra coscienza e sensibilità”.
Per cui, dice Vittorio Sgarbi: “Anche le persone come me, che pensavano che il virus non ci fosse, devono pensare che, con queste misure, da qualche parte c’è”.
Intanto, continua il critico: “Va detto che il virus non uccide però, certamente, può creare delle situazioni difficili che si devono curare in terapia intensiva. Non c’è un pericolo di morte ma la sensazione è quella di essere circondati dal virus e di poter esserne colti”.
Sgarbi sul coronavirus e la decisione di sospendere la scuola
Vittorio fa presente che in molte città italiane, compresa la sua città nativa, Ferrara, non ci sono contagiati mentre, in altri luoghi, come in Lombardia, si è creato l’allarme.
“Il fatto che i teatri debbano restare chiusi fino al tre aprile, dovrebbe far presumere che l’espansione del virus abbia ancora qualche settimana per potersi affermare. Un mese di chiusura… come dire che il pericolo è molto grave, dare il senso che c’è una minaccia ben al di sopra della realtà”.
A questo punto Sgarbi passa all’attacco del governo: “È quello che io chiamo procurato allarme e di cui dovrà renderne conto il governo. Io mi auguro che alla fine di questa vicenda si vada a verificare come il governo si è misurato con i dati sanitari che vengono dai virologi”.
E a proposito di questa categoria, quella dei virologi: “Hanno trovato finalmente la loro identità. Sono sempre in tv, personaggi che hanno assunto una grande popolarità, come il professor Burioni, che avrà le sue convinzioni ma, in realtà, non ha detto niente di certo ma molto di incerto”.
“Difendetevi dalla stupidità, non dal coronavirus”
La riflessione di Sgarbi appare chiara: “Occorre davvero chiudere l’Italia? Immaginare che in qualunque luogo ci si contamini? Restare a un metro di distanza l’uno dall’altro? Forse. Ma una cosa è certa: l’ISS (Istituto Superiore di Sanità) ha detto che non era necessario chiudere le scuole”.
Per Sgarbi, l’informazione dell’ISS è stata capita male dall’ufficio stampa del presidente del Consiglio Conte: “D’altra parte, il suo ufficio stampa non ha grande credibilità, si chiama Rocco Casalino”.
Dice di avere fonti certe: “In Parlamento, ieri, in commissione cultura, mentre interveniva il ministro Azzolina, c’era una chiara voce che l’ISS aveva dato indicazione di tenere le scuole aperte, perché sono state chiuse? Ponetevi questo problema”.
Per il critico d’arte: “Siamo in mano a gente senza cervello, a disperati, a gente confusa che non sa quello che dice e vuole farci credere di essere in un rischio mortale: non è vero! I bambini devono tornare a scuola, che studino e non abbiano paura, che si difendano dalla stupidità più che dal coronavirus”. Foto Casalino da YouTube
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