È diventata virale la “conferenza stampa” della commerciante romana che si rivolge direttamente al presidente del Consiglio Conte.
“Buongiorno signor Conte, visto che lei è così bravo a fare le conferenze stampa, ho voluto provare a farne una anch’io”.
Inizia con queste parole il video-messaggio si Simona Verna, una delle tante titolari di partita iva che, dall’inizio dell’emergenza per coronavirus, si trovano ad affrontare una situazione difficilissima.
“Spero sia lecito esprimere il proprio pensiero, anche se diverso, e dirle “grazie” per averci licenziato l’11 di marzo, perché lei, obbligandoci alla chiusura, ci ha di fatto licenziati”.
Poi in maniera pacata ed educata fa presente che il popolo delle partite iva non ha le ferie pagate, non ha giorni di malattia, non ha tredicesima né quattordicesima e non ha nemmeno percepito una liquidazione.
“Lei non ci ha voluto nemmeno mettere all’80% con la cassa integrazione. Poteva farlo, prendendo in considerazione gli incassi dei mesi precedenti”.
Dall’undici marzo al 15 aprile per Simona non è stato facile tirare avanti, un problema che avranno riscontrato tante altre partite iva.
“Ti sei preso la libertà di pensare che quando ho chiuso avevo dei soldi da parte per pagare tutto il resto: affitto, bollette, spesa. Ti do una notizia: tanta gente aveva zero sul conto corrente e viveva grazie all’incasso giornaliero”.
Simona, come in una conferenza stampa, attacca Conte e Governo
Oltre ai 600 euro il Governo ha previsto un bonus affitti, per negozi e botteghe, pari al 60% del canone di locazione versato, che potranno recuperare al momento di pagare le tasse.
Ci sarebbe soltanto un “piccolo” problema: non poter usufruire del bonus se prima non si è provveduto al pagamento del canone di locazione.
“Poteva essere una cosa buona – dice Simona – se tu mi avessi messo a disposizione una liquidità per pagare l’affitto. Ma se non ho i soldi per pagare l’affitto, come faccio la richiesta?”
La commerciante fa notare che il locatario dell’esercizio pretenderà giustamente quei soldi, convinto che il commerciante abbia in tasca quel 60%.
“Nell’ultimo decreto hai parlato di soldi, di liquidità: 25mila euro per le piccole imprese e oltre 400mila per le grandi imprese. Ho chiamato subito in banca ma il mio direttore ha detto di non conoscere bene la procedura”.
E aggiunge: “Mi ha detto di non sapere come saranno erogati e quando arriveranno. Nel frattempo mi ha comunicato che il tasso non è allo 0%, ma all’1,20% e potrebbe arrivare anche al 4”.
Commerciante contro Conte: “Non ci stai aiutando, ci stai prestando soldi”
Ricapitoliamo: lo Stato ti dà 600 euro per “vivere”, il 60% di bonus che potrai avere soltanto se anticipi l’affitto e, invece di darti una mano con una liquidità a fondo perduto, ti presta i soldi mentendo sul tasso d’interesse.
“Quando sento le persone che osannano il lavoro che stai facendo… Se una persona vuole davvero aiutare, regala qualcosa. Tu non ci stai aiutando, ci stai prestando dei soldi”.
Poi Simona menziona anche altre attività come asili nido, palestre, parrucchieri, agenzie di viaggio, bar e ristoranti sostenendo che il Governo non ha pensato a nessuna di queste categorie.
“Tu ci dici che forse riapriremo ma, quando sarà, te ne laverai le mani pensando che noi inizieremo a incassare. Peccato che, con le vostre restrizioni, anche uno stupido capirebbe che le entrate saranno minori con i costi fissi immutati”.
In effetti, considerando le norme sulla “distanza sociale”, tutte le attività come ristoranti, parrucchieri, cinema, ecc., si vedranno dimezzare i posti disponibili.
“Non penso tu sia da osannare. Ci state facendo affogare”
“Nel frattempo – continua Verna – sto pagando la merce che mi è arrivata a febbraio, e dal momento che tu, al 31 gennaio, sapevi a cosa stavamo andando incontro, avresti potuto fare una conferenza stampa e avvisarci”.
Ma non solo: “Hai permesso che un presidente di regione e il sindaco di Milano ci dessero la percezione che tutto andava bene, che non c’era d’aver paura”.
Per Simona il presidente del Consiglio non è stato in grado di tutelare le partite iva. “Non penso come altri italiani che tu sia una persona da osannare, penso che il Governo non mi abbia tutelato”.
E conclude: “Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto di fare, l’ho spiegato ai miei figli, ai miei genitori e abbiamo fatto tutto quello che era possibile… voi no. E sento ancora parlare di soldi, ma dove stanno? Nei vostri conti? Ci state facendo affogare, giorno dopo giorno”.
https://www.facebook.com/simona.verna.7/videos/2793275547453143/