I genitori per la libertà di scelta del Trentino Alto Adige scendono in campo e lanciano la campagna “Boicottiamo Rimini” contro l’ordinanza del sindaco Andrea Gnassi.
La decisione di integrare nel Regolamento per i servizi educativi le sanzioni giornaliere per chi non è in regola con l’obbligo vaccinale ha scatenato molte polemiche.
Infatti gli Alto Atesini hanno lanciato, lo scorso 20 maggio, un messaggio forte e chiaro all’amministrazione e al suo territorio: “Boicottiamo Rimini”.
In un comunicato invitano le famiglie trentine e altoatesine a non trascorrere le ferie nella famosa città romagnola, fino alla revoca dell’ordinanza emanata.
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La risposta del sindaco e della presidente dell’associazione albergatori su “Boicottiamo Rimini”
Immediata e decisa la risposta di Patrizia Rinaldis, presidente dell’Aia (associazione degli albergatori), che non pare troppo preoccupata riguardo questa particolare campagna.
“Molti genitori scrivono per manifestare la loro solidarietà e ci ringraziano per essere così attenti alla questione della salute pubblica”.
Sembra però che le notizie che circolano sui social non siano state molto gradite dagli albergatori e dai commercianti di Rimini: da giorni infatti vi è un forte passaparola tra genitori.
“Per boicottarci stanno pubblicando vecchi video in cui le fognature scaricavano in mare, oppure notizie riguardo alla elevata criminalità presente in città”.
Rimini risulta essere, secondo un’indagine del Sole 24 ore, al 2° posto nella classifica delle città più pericolose d’Italia, con 7000 denunce di reati. Al primo posto Milano.
Lapidario il commento del sindaco Andrea Gnassi: “Se non vengono a Rimini è meglio”. Il primo cittadino si augura quindi che passino dalle parole ai fatti.
E prosegue: “La nostra città è un posto sicuro. I turisti devono stare sereni, verranno qui sapendo che a Rimini non ci sono epidemie”.
I genitori dei gruppi romagnoli rispondono: grazie per la solidarietà, l’ordinanza dà un’immagine negativa alla nostra città
Puntuale arriva il comunicato dei gruppi e comitati della Romagna, con il quale si precisa l’intento della campagna “Boicottiamo Rimini”.
“Ringraziamo e apprezziamo l’impegno e la solidarietà messi in campo dai tanti che difendono la libertà di scelta terapeutica e l’inviolabilità del corpo”.
Inoltre precisano che si tratta di “un’iniziativa dimostrativa di sensibilizzazione e giudicando dal fragore generato ha avuto successo: nessuno ha intenzione di mettere in ginocchio l’industria turistica di Rimini”.
Il comunicato prosegue puntualizzando come “l’amministrazione cittadina stia attirando antipatie, anche oltre i confini nazionali”, dando una cattiva immagine di sé.
I genitori mettono in evidenza che prima si è lanciato un allarme sanitario su presunte epidemie, mentre poi sui giornali si rassicurano i villeggianti sull’assenza delle stesse.
E concludono: “Si continua a fare disinformazione per dividere ed evitare il dibattito, anche per motivi di consenso elettorale, ma si stanno erodendo i diritti di tutti!”.
I comitati proseguiranno quindi con determinazione contro ogni discriminazione. Di certo per l’amministrazione riminese si prospetta un’estate molto calda.
Per leggere il comunicato: Comunicato Gruppi Uniti Boicottiamo Rimini