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Billie Jean King: grazie a lei Serena Williams ha vinto 91mio di $

Billie Jean King compie oggi 76 anni. È stata una delle più grandi tenniste di ogni epoca. Ma è stata soprattutto una grande combattente, dentro e fuori dal campo.

Nella storia recente ci sono stati tanti grandissimi atleti. Alcuni di questi hanno sfruttato la loro popolarità per uscire dai palazzetti e cercare di cambiare il mondo. Sicuramente questo è il caso dell’americana Billie Jean King.

Sarebbe facile parlare delle vittorie della King sui campi da tennis. Nel corso della sua carriera ha vinto ben 39 prove del Grande Slam tra singolare, doppio e doppio misto. Il suo torneo è stato soprattutto Wimbledon, dove ha vinto venti volte tra il 1961 ed il 1979.

Nei primi anni ’70 Billie Jean non si limitava però solamente a vincere. Il tennis diventò strumento di lotta per cercare di affermare la parità di diritti tra uomini e donne. Battaglia che ancora oggi si ripete nel mondo del calcio femminile, con le stesse rivendicazioni.

Le battaglie di Billie Jean King

La campionessa americana si batté affinché i premi riservati alle donne fossero pari a quelli degli uomini. Riuscì ad ottenere questo risultato nel 1973, quando lo US Open equiparò i montepremi.

Fu tra le fondatrici della WTA, l’associazione delle tenniste professioniste, e fu la prima a raggiungere i 100.000$ in premi nel 1971.

Nel 1972 la King divenne il primo giocatore di tennis ad essere nominato Sports Illustrated Sportsman Of The Year.

Il tennis professionistico femminile non sarebbe stato lo stesso senza di lei. Possiamo affermare senza dubbio che senza Billie Jean King, Serena Williams non avrebbe vinto 91 milioni $ solo in premi per le vittorie.

Nel 1973 decise di sfruttare un’esibizione contro Bobby Riggs, la celebre Battaglia dei sessi”, per diffondere la sua lotta. Davanti a 30.000 persone e 90 milioni di spettatori in diretta tv, battè Riggs, ex campione di Wimbledon e noto sciovinista.

“Ho pensato che se avessi perso quella partita, la lotta per la parità dei diritti, sarebbe tornata indietro di 50 anni. – disse – Sarebbe stata la rovina per il circuito tennistico femminile e l’autostima di tutte le donne sarebbe stata distrutta”

Ma Billie Jean King aggrediva la vita come in campo aggrediva la rete e la pallina. Nel 1981 divenne la prima atleta americana professionista ad ammettere in pubblico la sua omosessualità quando, durante una causa legale, emerse la relazione avuta con la sua assistente dieci anni prima.

Come era solita fare in campo, non si arrese neanche in questo caso e cominciò la battaglia contro le discriminazioni. Divenne quindi una delle icone della comunità omosessuale nel mondo.

Le vittorie dovute al suo immenso talento furono soltanto uno strumento. Furono il megafono per combattere le sue battaglie. Battaglie da vincere una dopo l’altra. D’altronde, come lei stessa affermava, “La vittoria è momentanea. Perdere è per sempre”.