Un bambino di quinta elementare è stato cacciato dalla sua classe e costretto a seguire la lezione dal corridoio. Il motivo? Non indossava la mascherina. La notizia è stata riportata da Radio Radio su segnalazione dell’agente artistica Sylvie Da Costa.
“Vi ho chiamato perché spero che questo svegli qualche coscienza e che le persone si rendano conto che è ora di dire addio alle mascherine, che devono essere usate solo negli ospedali” ha detto De Costa.
“Non hanno alcun senso sui bambini, alcuni studi dimostrano che sono inutili e dannose. I bambini sono vittime, non capiscono cosa sta succedendo: alcune scuole ancora oggi impongono le FFP2, serve chiarezza. Dobbiamo avere coraggio: molte mamme sono contrarie ma tutti obbediscono in silenzio”.
L’episodio è avvenuto in un istituto scolastico in provincia di Milano. Nella puntata di Radio radio c’era anche il professore Paolo Becchi, che ha commentato l’accaduto.
“Ora che sono emersi con grande chiarezza i limiti dell’efficacia e anzi la dannosità dei vaccini, ci sono le ultime resistenze e si cerca di mantenere questo uso della mascherina” ha detto il filosofo.
“Si vedono ancora persone che la portano persino all’aperto, è come se lo avessero introiettato. Ormai l’hanno nel cervello, e a me sta anche bene lo facciano, ma non si può pretendere lo facciano tutti. Sono cose che, su un bambino, segnano la crescita: non ha senso. Svolge la stessa funzione che nel mondo islamico ha il velo”.