Nella giornata di ieri il ministro Alfonso Bonafede ha annunciato dalla sua pagina Facebook che questa mattina istituirà una “Squadra speciale di giustizia per la protezione dei bambini”.
L’impegno del ministro della Giustizia per tutelare maggiormente i bambini arriva dopo lo scandalo di Bibbiano, venuto alla luce a fine giugno, che ha sconvolto l’Italia intera.
L’inchiesta Angeli e demoni portata avanti dalla Procura di Reggio Emilia ha tolto il coperchio al vaso di Pandora svelando il sistema malato e il business che c’è dietro gli affidamenti.
Alfonso Bonafede sul caso Angeli e Demoni: “Mai più”
Il post del ministro è molto chiaro fin dall’inizio: «Mai più. Quanto emerso nell’inchiesta “Angeli e demoni” su Bibbiano non deve accadere mai più».
Il ministro è determinato ad andare fino in fondo dopo le indagini nella Val D’Enza e comunica che la magistratura farà i propri approfondimenti in autonomia e indipendenza perché «il caos degli affidamenti, spezzettato tra le varie competenze e ulteriormente stravolto da conflitti di interesse e collegamenti malati con la politica, non può più proseguire».
«È necessario portare avanti investimenti e modifiche di legge per tutelare e proteggere i bambini. La giustizia farà il suo dovere. E sarà inflessibile», continua nel post Bonafede.
La “Squadra speciale di giustizia per la protezione dei bambini” avrà come obiettivo un monitoraggio costante e serrato in tutto il percorso di affidamento di un bambino.
«Tutti gli operatori dovranno sentire il fiato sul collo da parte della magistratura che effettuerà i controlli», assicura il ministro Bonafede.
Il post continua spiegando quali saranno i primi passi per aumentare questi controlli e comunica che tra gli esperti della squadra speciale ci sarà anche Jacopo Marzetti, commissario straordinario del Forteto.
A questo punto non si tira indietro da lanciare una frecciatina al PD sul Forteto: «una vera e propria comunità degli orrori che il PD – guarda caso il PD – quando era al governo si era rifiutato di commissariare».
«È il momento di mettere fine a quel silenzio che ha soffocato l’urlo di aiuto di tanti bambini», conclude il ministro.