A Palermo, lo scorso 12 maggio, c’è stato il convegno terrapiattista nazionale. Perché ne parliamo? A chi potrebbero mai interessare queste sciocchezze?
Per esempio a Beppe Grillo, che già due settimane prima, esattamente il 27 aprile, lo pubblicizzava sulla sua pagina Facebook da 2 milioni di followers, scrivendo:
«Ho deciso di partecipare, a Maggio, al primo congresso dei terrapiattisti italiani. Voglio stare in mezzo ad un po’ di cervelli che non scappano davanti a nulla, nessun pregiudizio, nessuna legge della fisica é definitiva».
Alla fine Grillo non andrà al convegno ma il suo post ha ottenuto un prevedibile risultato che possiamo controllare cercando su Google: convegno terra piatta Beppe Grillo.
Tutti i giornali hanno riportato la notizia dell’annunciata partecipazione del comico al convegno e quindi, tutti i giornali, hanno continuato a parlare dei terrapiattisti.
La domanda nasce spontanea: chissà quanti terrapiattisti ci saranno stai al convegno nazionale di Palermo? Centinaia? Migliaia?
Uno youtuber, che ovviamente non è un terrapiattista, si è imbucato al convegno pensando di trovare la sala piena di persone convinte che il nostro pianeta sia piatto. Ma ciò che ha scoperto è persino peggio.
Il video lo trovate incorporato alla fine dell’articolo. Vale la pena vederlo tutto perché l’autore è molto simpatico. Ma se non avete tempo e/o voglia di ridere ascoltando ragionamenti imbarazzanti, potete anche andare direttamente al finale, al minuto 35:35.
Dentro il convegno terrapiattista
Barbascura, lo youtuber infiltrato, chiude il filmato con riflessioni che dovrebbero essere sconvolgenti: «Parlando seriamente per un secondo, io non sono molto felice per come sono andate le cose… quando mi sono intrufolato in quel congresso pensavo di trovare una sala piena di terrapiattisti… invece no. Effettivamente i terrapiattisti lì presenti erano loro tre [i tre relatori]».
E allora chi era la gente in sala? «In sostanza quelli lì presenti erano tutti giornalisti più altri che erano entrati là per ridere, per prenderli per il c*lo».
Addirittura Barbascura si accorge, in sala, di ciò che dovrebbe essere lampante anche da fuori: «La situazione non mi piaceva e a un certo punto mi è iniziato a dar fastidio… perché, essendo tutti là per ridere, si era creata un po’ un’atmosfera del tipo “animali nello zoo”, praticamente… c’erano loro che parlavano e tutti gli altri attorno a ridacchiare… non è bello, mi puzzava un po’ di bullismo».
Esatto, bullismo. Prendere in giro queste persone, come fanno da mesi migliaia di utenti in rete, è proprio bullismo. Lo youtuber ammette che, se lo avesse saputo prima, non ci sarebbe andato. Perché lui era andato per vedere la comunità dei terrapiattisti ma ha scoperto che non c’è nessuna comunità.
Ma chi ci ha fatto credere che esistesse questa comunità? Barbascura spende due parole sul servizio delle Iene, quello che ha reso famosi in tutta Italia questi personaggi: «Era tutto forzato. È come entrare in casa del pazzo di paese, piazzargli una videocamera davanti e lasciarlo parlare a ruota libera. E dire che ci sono altri che la pensano come lui».
Qualcuno si era già accorto, subito dopo il servizio delle Iene, di questa forzatura: «Un recente servizio della iena Gaston Zama, che ha sentito il bisogno di parlare di una dozzina di terrapiattisti (Gaston, se ti raduno dieci persone che credono a Grande Puffo, ci vieni a trovare? Immagina che scoop), ha accumunato, in qualche modo, la discussione sulle vaccinazioni obbligatorie alle discussioni sulla terra piatta».
Perché la domanda finale, che Barbascura non sembra porsi, dovrebbe essere proprio questa: perché, se i terrapiattisti non esistono, i media vogliono farci credere il contrario?