Nella puntata di ieri sera di Piazzapulita Formigli ha intervistato il professore di storia e filosofia Davide Tutino, sospeso per non aver fatto il vaccino.
“Lei ha di che sopravvivere senza lo stipendio? Ha un piano b?” Alla prima domanda di Formigli il professore ha risposto che il suo piano b è questo: “Continuare a combattere per il mio diritto, per i nostri diritti”.
Tutino ha spiegato che a fargli paura non è il vaccino. “La questione non è il vaccino, io ho una paura molto grande, di che tipo di società stiamo costruendo attorno a un virus che farà il suo corso, ma il danno che noi facciamo al diritto e la devastazione della Costituzione, questo non lo possiamo arrestare”.
Secondo Formigli il professore potrebbe vaccinarsi e continuare la sua battaglia contro il Green pass. “Occorre che qualcuno dica no al ricatto – ha risposto – perché le modalità con in cui questo è presentato sono quelle di un ricatto”.
Davide Tutino: “Questo è il Green pass. O mi dai il tuo corpo o non mangi”
Quando il conduttore ha chiesto quale fosse il ricatto, Tutino l’ha presentato in questi termini. “Se una studentessa della mia scuola – della mia non più scuola – dovesse dire «mi dicono o mi dai il tuo corpo o ti rendo la vita impossibile» cosa dovrei dirle? Questo è il Green pass. O mi dai il tuo corpo o non mangi”.
Secondo il conduttore si tratta anche dei diritti degli altri. “Lei non pensa che il vaccino metta in sicurezza anche gli altri?” ha chiesto.
“E giustissimo il fatto che si tratta anche degli altri – ha risposto – e poiché si tratta degli altri io non devo guardare ad oggi, devo guardare al deserto giuridico che stiamo costruendo”.
Come spesso accade quando non si hanno argomentazioni, o molto più semplicemente quando ci si trova di fronte a un interlocutore preparato, ecco che spuntano i morti.
“Ma ci sono stati 140mila morti” ha detto Formigli. “Se lo ricorda il 2020? Quando ci domandavamo quando arriveranno questi vaccini“.
Tutino ha detto di ricordare bene quel periodo, perché tra i malati di covid c’era anche lui. “Siamo davvero certi che la via d’uscita sia questa in cui, persone come me, immuni perché l’hanno avuto, sono buttati fuori dal lavoro perché non aggiungono un farmaco alla loro immunità?”
L’autogol di Corrado Formigli
Il conduttore non riusciva proprio a farlo crollare, nemmeno con i 140mila morti. Quindi ha pensato bene di giocarsi la carta della responsabilità.
“Non ha pensato che oltre al problema della sicurezza e della sanità, lei pone un problema anche alla sua classe, alla sua scuola, perché toglie continuità d’insegnamento e quindi fa un danno a una piccola comunità? Quella dei suoi studenti”.
Con garbo e lucidità Tutino ha provato a farsi capire. “Ripeto. La scelta con cui vengo messo fuori dalla scuola è una scelta politica, non sanitaria. Perché io ho continuato con i tamponi dando il massimo della sicurezza, anche avendo gli anticorpi a un certo livello”.
Il professore non aveva dubbi: “È stata fatta una scelta politica, che non riguarda la sanità, riguarda punire chi non accettava il ricatto”.
Poi ha voluto ricordare quanto detto da Marco Pannella sui vaccini: “Se fossero resi obbligatori aprirebbero la strada al vaccino contro il dissenso”.
Il conduttore ha replicato che poteva scegliere, che non c’è un trattamento sanitario obbligatorio. “Io posso scegliere o la fame o il vaccino – ha risposto – questo posso scegliere”.
Allora è arrivato il clamoroso autogol di Formigli, che non sapendo più come farlo passare per l’untore brutto e cattivo, gli ha detto che il tampone ha una sicurezza molto relativa, un’affidabilità del 60/70%. “Lei si fa un tampone ma potrebbe essere contagioso”.
Bravo Formigli, il problema è che sono due anni che vengono calpestanti i diritti costituzionali basandosi sui tamponi con “sicurezza relativa”. Foto: YouTube