Un operaio di Genova ha raccontato di aver avuto il covid ma di essere contrario al vaccino.
“Sono un operaio metalmeccanico e lavoro in fabbrica da quasi vent’anni”. Si presenta così Luca Curtaz, di Genova, che ha spiegato a Tagadà le sue ragioni contro il Green Pass e il vaccino.
“Dall’entrata in vigore del Green Pass di questa estate non ho più potuto accedere alla mensa aziendale, ma dal 15 ottobre non è stato più possibile entrare in fabbrica. Mi sono sentito in dovere di unirmi alla lotta dei portuali e di molti lavoratori che hanno bloccato il varco del porto di Genova”.
Luca ha raccontato di dover presentare un test con esito negativo per poter entrare a lavorare. Vive nel centro storico di Genova ed è consigliare municipale per il centro sinistra.
Contrario al vaccino: “La paura va rispettata”
“Compagne e compagni che ho sempre avuto accanto alle manifestazioni oggi mi accusano di essere un individualista. Ma io ho un senso profondo di collettività e solidarietà, e sento che questa non è una scelta individualista, anzi”.
Quando il giornalista ha chiesto se era un negazionista, l’operaio ha detto di no. “Sono uno che ha incontrato il covid da vicino. Sono finito anche in ospedale lasciando mia moglie da sola a casa con il bambino”.
Poi ha spiegato perché era contrario al vaccino. “Credo che ci sia un livello molto personale che riguarda gli aspetti un po’ più intimi legati alle paure. Va rispettata tanto la paura per il covid quanto quella di chi ha paura a vaccinarsi, di una reazione avversa”.
Secondo Luca sono paure che vanno rispettate entrambe, motivo per il quale ha detto di essere per la libertà di scelta.
“Ipotizziamo che abbiano ragione e che l’unica soluzione sia quella di vaccinarsi – ha continuato – e che con il Green Pass abbiamo cercato di aumentare la percentuale di vaccinati. Comunque c’è una minoranza che ha deciso di non vaccinarsi e non possono accollarsi loro un costo per andare a lavorare”.
Al termine dell’intervista ha sottolineato che le minoranze andrebbero rispettate sempre: “Anche quando non ci piacciono o vanno contro i nostri principi. Oggi sono minoranza io, una minoranza antipatica e vista male, ma domani potrebbe essere minoranza qualcun altro”.
Ha concluso: “Mi rendo conto che per qualcuno potrebbe essere un discorso paranoico ma preferisco passare oggi per paranoico piuttosto che domani avere il rimorso di non aver fatto nulla. Di non aver lottato contro un inizio di riduzione dei diritti”. Foto: YouTube