HomeItaliaFarmacista di Udine alla gente in fila: «Siete troppi, andiamo in Questura!»

Farmacista di Udine alla gente in fila: «Siete troppi, andiamo in Questura!»

La gente non ce la fa più e inizia a dare cenni di cedimento. In questo articolo riportiamo lo sfogo del dott. Montoro, farmacista di Udine.

“Non possiamo andare avanti così, la vita non ci è stata data per questo, la vita è fatta per costruire, non per distruggere”.

A pronunciare queste parole è Federico Montoro, titolare di una farmacia a Cussignacco in provincia di Udine: “Meglio morire piuttosto che vivere così”.

Fuori dalla farmacia si vede una fila interminabile di persone che dovevano fare il tampone. “Non c’è una fine non vedo una fine” ha continuato a gridare il farmacista.

Lo sfogo del farmacista di Udine

“Questi sono dei depravati, sono dei demoni. Siamo i loro facchini ma siamo eletti alla vita per fare questo? È questa la lezione che abbiamo?”

Rivolgendosi ai presenti li ha invitati a non chiamarlo in continuazione: “Perché è inutile, siete troppi. Giorno e notte così, per toglierci l’anima”.

Una donna gli ha chiesto cosa avrebbero dovuto fare e lui gli ha risposto che sarebbero dovuti andare tutti in Questura ad auto denunciarsi.

“Alzate la voce, andiamo in Questura… che ca**o venite qua a fare? Occupiamo i palazzi del potere! Non ne possiamo più, 47 giorni di vita rubata con la libertà lunga 48 ore. È più grande di noi questa battaglia e comunque sia, così non la vinceremo mai”.

Lo sfogo del dott. Montoro è diventato virale: “Gli diamo la nostra vita ma chi sono loro? Loro son quelli che hanno inventato la malattia! L’hanno inventata loro”.

E ancora: “Quelli delle mascherine che non sapevano nemmeno cosa ca**o fossero. Quelli dei banchi a rotelle quando non hanno le rotelle”.

Secondo il farmacista lo stanno facendo per evitare il processo militare che gli spetterebbe: “E se non avranno un giusto processo la storia li processerà”. 

Poi si è rivolto nuovamente alle persone in fila: “Ci state chiedendo più di quanto siamo in grado di dare, vi stanno chiedendo più di quanto siete in grado di dare. Non è possibile che il nostro domani sia fatto di questo”.