Durante l’ultima puntata di Tagadà l’ex Ministro della giustizia Roberto Castelli ha affermato di sentirsi una vittima del vaccino.
“Mi sono vaccinato a fine luglio – ha raccontato – mi è venuta la febbre e ho degli esami che indicano pericoli di trombosi alle stelle. Incrocio le dita e spero di uscirne. Mia moglie si è fatta il covid non si è vaccinata e sta benissimo”.
In evidente stato di imbarazzo la conduttrice ha provato a minimizzare abbozzando un sorriso. Anche Castelli ha sorriso ma appariva piuttosto teso e preoccupato.
Per confutare ogni sospetto l’ex Ministro ha sottolineato di non essere un novax: “Altrimenti non mi sarei vaccinato – ha detto – anche se adesso ci penserei due volte”.
Castelli: “Stavo bene non avevo nulla”
Come spesso accade quando sentiamo parlare di reazioni avverse, si cerca di capire se esistevano patologie pregresse. Nel caso dell’ex Ministro è stato lui stesso a confutare ogni dubbio:
“Stavo bene, non avevo febbre, non avevo nulla. Ho imparato a conoscere uno strano valore a me totalmente sconosciuto. Si chiama D-dimero, un indicatore di pericolo trombosi, una roba che io non ho mai avuto. Sono un dead man walking”.
Dopo qualche minuto si è collegato il prof. Pregliasco. Approfittando della sua presenza la conduttrice ha fatto un paio di domande inerenti al problema sollevato da Roberto Castelli.
“È possibile che dopo il vaccino ci possa essere questa controindicazione?” E ancora: “Possibile che il valore del D-dimero Castelli ce lo avesse sballato già da prima e che semplicemente non fosse rilevato perché non lo andava a cercare?”
Secondo il medico non è facile stabilire questa correlazione: “Poteva essere legato a condizioni preesistenti, va approfondito ma non c’è una sistematica evidenza in termini quantitativi di questa alterazione post vaccino”.
La risposta di Castelli: “Io speriamo che me la cavo”. A questa affermazione Pregliasco e la conduttrice si sono fatti una risata ma questa volta l’ex Ministro è rimasto serio.
“Sono sotto la spada di Damocle di trombosi questo è il dato. Sono già due volte che il mio medico vede questi dati e mi manda al Pronto Soccorso, dove mi ricoverano in codice giallo. Non sto vivendo una fase della mia vita molto simpatica”.
Due pesi e due misure
A stupirmi non è il fatto che il vaccino possa aver causato una reazione avversa grave, tanto meno il tentativo di far passare il danno come qualcosa di preesistente.
La cosa che mi ha davvero stupito è l’atteggiamento di tutti, dal diretto interessato alla conduttrice fino al professore.
Cosa c’era da sorridere di fronte a quel dramma? Nulla. Il rischio trombosi non è una bella esperienza e, anzi, si rischia molto, anche il decesso. Non sarà che potendosi trattare di una reazione avversa al vaccino, si è cercato di minimizzare l’accaduto?
Chissà se la conduttrice e il professore avrebbero reagito allo stesso modo se in studio si fosse presentata una qualsiasi persona con danni post covid.
Due pesi e due misure. La gente deve aver paura del virus ma non deve dubitare del vaccino. Si parla di covid? Volti cupi e guai a sorridere. Viene raccontato di aver subito un possibile danno post vaccino? Volti sorridenti e giù risate.