HomeSpettacoliIl Decreto, la più discussa pièce d'inchiesta italiana giunge alla tappa finale

Il Decreto, la più discussa pièce d’inchiesta italiana giunge alla tappa finale

Sta per calare il sipario su “Il Decreto”, la discussa pièce della Compagnia del Teatro Artistico d’Inchiesta.

Sabato 16 marzo è andata in scena a Gallarate, al teatro Condominio, ma il gran finale si terrà a Campobasso il 25 maggio prossimo.

Ben 33 tappe per un totale di circa 25.000 spettatori, un successo straordinario per uno spettacolo teatrale che tratta temi di attualità.

Sul palco uno strepitoso David Gramiccioli: l’attore, insignito del prestigioso Premio Elsa Morante 2018, ha dato vita ad un monologo di due ore.

Un cenno alle leggi razziali del 1938 e si inizia con le vicende che hanno portato l’Italia ad essere scelta come capofila per la profilassi vaccinale.

Fra momenti commoventi e battute, Gramiccioli ha narrato quella che definisce “la storia più bella, quella di un popolo che si oppone alla tirannide”.

Dalla vicenda della ministra polacca Eva Kopacz ai bambini zombie, dal coinvolgimento di Ranieri Guerra nella 119 alle condanne della farmaceutica GSK, lo spettatore viene continuamente stimolato alla riflessione.

Si prosegue con l’ex premier Renzi, il quale ha spinto fortemente per imporre l’obbligo vaccinale e dei suoi rapporti con GSK. Gramiccioli non si risparmia neppure sulla ex ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, rimarcando alcune notevoli “perle” che l’hanno resa famosa.

Il Decreto: omaggi, ricordi e dedica finale a Michele Ruffino

Tanti i ricordi dei momenti più significativi, come la Prima giornata per la Libertà di scelta dell’ottobre 2016 o la manifestazione di Pesaro, alla quale parteciparono ben 53.000 persone per dire no all’obbligo.

Non manca un omaggio a Giorgio Tremante e al giudice emerito Ferdinando Imposimato, che partecipò a diversi eventi e si espresse fortemente contro l’obbligo.

Presenti in sala come ospiti anche i genitori di Michele Ruffino, studente diciassettenne di Rivoli che si è tolto la vita lo scorso anno a causa del bullismo.

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Michele aveva un problema di deambulazione causato dal vaccino antipolio Sabin: a sei mesi, dopo il richiamo, sviluppò una poliomielite iatrogena.

Per questo veniva deriso e maltrattato da alcuni bulli fin dalle medie: purtroppo la scuola che frequentava il ragazzo non prese mai seri provvedimenti.

Gramiccioli termina la pièce “Il Decreto” con un commovente omaggio, sullo schermo la foto del giovane con la divisa dell’istituto alberghiero che frequentava.

“Michele, uno dei tuoi desideri era quello di salire su un palco per raccontare la tua storia. Stasera quel sogno si avvera”, ha concluso l’attore.

Un forte applauso ha accompagnato queste parole ed è proseguito anche quando i genitori hanno raggiunto l’attore per un breve intervento.

Aldo e Maria Ruffino hanno ringraziato la Compagnia per il ricordo di Michele, un ragazzo pieno di vita e sogni che la cattiveria ha spezzato.

La famiglia ci tiene a ricordare che è nata l’Associazione Miky Boys, con la finalità di creare progetti per contrastare il bullismo e il cyberbullismo, fenomeni in costante crescita fra i giovani.