HomeItaliaSalvini preoccupato per le rivolte: è vicino lo sblocco sfratti e licenziamenti

Salvini preoccupato per le rivolte: è vicino lo sblocco sfratti e licenziamenti

Salvini in radio ha parlato in modo critico di tutti gli aspetti mal gestiti di questa emergenza con la preoccupazione rivolta alle proteste dei cittadini.

Il leader della Lega è stato ospite nella trasmissione di Radio Radio Lavori in corso condotta da Stefano Molinari e Luigia Luciani.

Molinari ha riportato alcuni episodi di violenza e rabbia che stanno aumentando in Italia e ha chiesto se ci fosse il rischio di proteste in piazza di persone che non ce la fanno più.

Salvini in radio ha confermato: «Ovvio che c’è. Ci sono 120.000 lavoratori che aspettano dalla primavera scorsa la cassa integrazione. Stasera tornano a casa e sentono che forse richiude tutto un’altra volta».

«Qualcuno si è sentito tradito perché pensava di avere quello che non ha avuto e adesso è nervoso perché non riesce a dar da mangiare a suo figlio e sua moglie. Bisogna prevenire. La cura non deve essere peggiore del male. L’allarme economico rischia di fare gli stessi danni, se non più danni, del problema sanitario».

Ha portato l’esempio dello sblocco dei licenziamenti e degli sfratti che partiranno da gennaio 2021. Per il leader della Lega è importante sedersi a un tavolo con imprenditori e sindacati per limitare i danni.

«Se lo fai adesso hai tempo, se lo fai il 28 dicembre è tardi», ha spiegato Salvini. «Non ci sono imprenditori brutti e cattivi, semplicemente ci sono imprese che stanno perdendo il 70% di fatturato. O falliscono lasciando a casa tutti o devono rinunciare a qualche collaboratore».

Le previsioni fatte in puntata sul crescente malcontento si sono in effetti manifestate nelle proteste avvenute a Milano e a Napoli.

Salvini in radio su lockdown e situazione ospedali

Su un ipotetico lockdown l’ex ministro ha commentato che le decisioni vanno prese usando il buonsenso, la prudenza e soprattutto i dati scientifici.

«In questo momento ci sono migliaia di contagi, il che non vuol dire che ci sono migliaia di ammalati. Io continuo nelle grandi televisioni nazionali a fare chiarezza, perché se vai avanti per mesi a fare terrorismo e disinformazione… contagiato non è malato».

Salvini ha spiegato il devastante danno economico, sociale e culturale che provocherebbe un nuovo lockdown.

Ha poi posto l’attenzione sul sovraffollamento degli ospedali. «Il problema è che non ci sono solo i malati di Covid ma anche tumori, infarti, trapianti, diabete e incidenti che non sono andati in ferie. Questo terrorismo e la corsa all’ospedale, anche senza necessità medico scientifica, toglie spazio a tutti gli altri malati».

L’ex ministro ha affermato che «se facciamo finta che non ci sia tutto il resto commettiamo un errore e terrorizziamo 60 milioni di italiani». Fonte: YouTube