Ha scatenato una grossa polemica la Proposta di Legge presentata da due parlamentari del M5S sui reati di istigazione a disobbedire alla legge elettorale, isolamento sociale e istigazione alla rinuncia o al rifiuto dei trattamenti sanitari.
Jessica Costanzo e Elisa Siragusa sono le firmatarie della PdL che sta facendo discutere. La Costanzo ha condiviso la proposta su Facebook in un post dal titolo “Stretta sulle sette”.
Dalle sue parole sembrerebbe una necessità nata a causa dell’aumento delle sette in Italia che portano a una rete caratterizzata da «soprusi psicologici e fisici, di controllo insano e totalizzante».
L’idea sarebbe quella di aiutare i più fragili. «Occorre rompere il muro di silenzio che avvolge il mondo grigio delle sette. Occorre farlo presto, con strumenti efficaci e norme che scoraggino queste pratiche criminali».
Dal sito della Camera al momento si può leggere solo che la proposta riguarda l’introduzione «degli articoli 415-bis, 613-quater e 613-quinquies del codice penale, concernenti i reati di istigazione a disobbedire alla legge elettorale, di isolamento sociale o affettivo e di istigazione alla rinuncia o al rifiuto dei trattamenti sanitari».
Sotto il post della deputata pentastellata si sono scatenate un po’ di polemiche. Gli utenti hanno espresso perplessità sul collegamento tra le sette e il rifiuto dei trattamenti sanitari e la legge elettorale.
Qualcuno ha scritto: «Una proposta poco chiara e piena di interpretazioni. Non mi piace». E ancora: «A leggere il titolo del progetto si pensa di tutto, tranne che alle sette. Si pensa alla coercizione vaccinatoria, alla limitazione della libertà di pensiero sulla scelta e autodeterminazione nel curarsi, oltre a quel riferimento alla violazione della legge elettorale che davvero non si capisce nulla di cosa voglia dire».
Molti hanno letto nella proposta un modo per mascherare una limitazione di libertà, specialmente in questo momento di emergenza.
Rifiuto trattamenti sanitari: la deputata Costanzo cerca di chiarire
L’onorevole Jessica Costanzo ha rilasciato delle dichiarazioni a Byoblu per cercare di spiegare meglio questa proposta di legge.
Ha commentato: «Si è creato un caso mediatico». Poi ha aggiunto che i reati di istigazione alla rinuncia o al rifiuto dei trattamenti sanitari non sono rivolti alle vaccinazioni, ai TSO e alle opinioni sul coronavirus.
«Ho ascoltato testimonianze di persone che, per problemi sanitari gravi, si sono trovati davanti alla scelta se accettare o meno una trasfusione di sangue. Ma gli adepti delle sette non hanno permesso questa scelta in libertà», ha affermato.
Secondo l’onorevole si sarebbe fatto un gran clamore intorno a una legge che non è liberticida. Ma i testi della legge spesso si prestano a diverse interpretazioni e in questo periodo storico la questione è ancora più delicata.
Senza un preciso testo di legge è difficile fare un commento obiettivo a questa proposta ma il giurista Ugo Mattei ha provato a fare alcune ipotesi.
Per il reato di istigazione a disobbedire alla legge elettorale ha commentato: «Parrebbe poter essere legato all’eventualità che, per ragioni legate all’emergenza Covid, le elezioni potessero essere ancora posposte. Darebbe uno strumento in più a coloro che protestano contro questo nuovo tentativo di scippo della democrazia».
Più complessa la modifica per il reato di istigazione alla rinuncia o al rifiuto dei trattamenti sanitari: «Sembra molto chiaro che ci sia un tentativo di rendere reato, anticipando la punibilità, il rifiuto di un vaccino o un qualsiasi trattamento reso obbligatorio».
E ha continuato: «Similmente per quanto riguarda l’istigazione a disubbidire all’isolamento sociale, dovrebbe essere una norma pensata per colpire coloro che si esprimono contro eventuali prossimi lockdown». Foto: YouTube – YouTube