L’infettivologo Matteo Bassetti ha pubblicato le percentuali di letalità di Covid-19: “Avevo ragione, i dati sono confermati”.
“Ricordate a febbraio quando dissi (e non ho mai cambiato idea) che l’infezione da SarsCoV-2 aveva alta contagiosità ma bassa letalità? Che era più simile, come letalità, alla pandemica suina del 2009 che non alla peste?”
È la domanda che pone l’infettivologo Matteo Bassetti ai suoi lettori e poi aggiunge: “Qualcuno (ignorante e in malafede) ha scritto che quel post (su cui affermavo queste cose) fosse stato cancellato e invece si trova ancora sulla mia pagina”.
L’infettivologo conferma che le cose che aveva detto a febbraio 2020 si stanno dimostrando corrette e vere. “Infatti secondo i risultati dello studio sierologico condotto da Ministero della Salute e Istat – scrive – il 2.5% della popolazione italiana ha contratto l’infezione da SarsCoV-2 e ha gli anticorpi”.
Letalità Covid-19: i numeri che danno ragione a Bassetti
Secondo Bassetti “ci sono alcuni vizi statistici su questo studio come il fatto di non aver raggiunto l’obbiettivo che era di 150.000 persone, oltre al fatto che c’è probabilmente un’ampia fetta di popolazione che, pur non avendo anticorpi misurabili nel siero, è ugualmente venuta in contatto con il virus”.
Dopo aver analizzato questi dati ministeriali parziali, il direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova desume “che in Italia ci siano stati circa 1.5 milioni di infettati e che la letalità (assumendo che i 35.000 decessi siano tutti certamente sostenuti da COVID-19) è intorno al 2%”.
Ma Bassetti si spinge oltre, convinto che alla fine, “con dati più adeguati e meglio raccolti sarà intorno allo 0.7-1%. Cosa avevo detto a febbraio insieme ad altri illuminati colleghi? Letalità tra l’1 e il 2%”.
Ha riportato numeri molto interessanti, soprattutto se comparati al coronavirus. Si tratta della letalità di alcune infezioni (quando non trattate) a diffusione globale: HIV 80-90%, ebola tra l’83 e il 90%, peste e tetano 50%. In fondo alla lista c’è Covid-19: 0.5 – 2.5%.
Percentuali che secondo Bassetti gli infettivologi conoscono bene. “Per le scuse è tardi – commenta alla fine – per una lettura oggettiva e imparziale dei dati sul COVID-19 no”.
Questo invece il commento che ha rilasciato stamattina, sempre sul coronavirus, ospite ad Agorà: “Si tratta di un’infezione con una contagiosità più alta rispetto all’influenza stagionale ma con un letalità per gli infetti decisamente inferiore ai numeri riportati. Bisogna continuare ad avere l’atteggiamento che abbiamo avuto ma non fare terrorismo”. Foto: Facebook
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