In questi giorni di quarantena stanno girando alcuni video in cui si vedono agenti delle forze dell’ordine compiere abusi e soprusi nei confronti di liberi cittadini. Sgarbi: “Pressione psicologica e un’ossessiva limitazione delle libertà personali”.
In questi ultimi anni abbiamo assistito a fatti di cronaca in cui gli imputati non erano semplici cittadini ma agenti delle forze dell’ordine.
Tra gli episodi più importanti ricordiamo certamente quello di Stefano Cucchi, avvenuto a Roma il 22 ottobre 2009 e quello di Riccardo Magherini, del 3 marzo 2014, stroncato da un arresto cardiaco mentre i carabinieri lo tenevano bloccato a terra.
C’è la morte di Federico Aldrovandi, che ha visto la condanna di quattro poliziotti per “eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi”.
Poi la vicenda di Giuseppe Uva, morto per arresto cardiaco il giorno dopo l’arresto: era il 14 giugno del 2008.
E ancora il caso di Aldo Bianzino, falegname 44enne arrestato il 14 ottobre 2007 per aver coltivato nell’orto di casa alcune piantine di cannabis. Tornerà a casa in una bara e ancora oggi, il figlio Elia, chiede la riapertura delle indagini per accertare eventuali responsabilità sulla morte del padre.
Nonostante questi episodi e altre denunce, noi italiani abbiamo riversato sempre grande fiducia nelle forze dell’ordine, convinti che rischiano la vita per il nostro Paese e che meriterebbero, oltre alla stima, anche uno stipendio degno.
La fiducia nelle forze dell’ordine
Quanti di loro hanno perso la vita per garantirci sicurezza? Per salvare vite o per non cedere alle minacce della malavita? O magari per una partita di calcio.
Eppure tale stima quasi incondizionata in questi giorni di quarantena e certificati si sta affievolendo. Le persone avvertono la loro presenza non più come una sicurezza ma come un pericolo.
Pericolo e paura di essere inseguiti, fermati e magari trattati come dei veri delinquenti. Mi è capitato di vedere diversi video che mostrano poliziotti o carabinieri in atteggiamenti per niente corretti.
Molti pensano che la colpa non sia loro ma di chi ha ordinato di essere poco flessibili. Obbedire però non significa dover rinunciare a pensare o venir meno ai valori che dovrebbero rappresentare le divise che si indossano.
Gli elicotteri per scovare i cittadini liberi
Video a parte, immagino sarà capitato anche al lettore di notare elicotteri, droni, militari e posti di blocco: cose mai viste in situazioni di caos prima dell’emergenza coronavirus.
Pensate se lo Stato avesse messo in campo lo stesso spiegamento di forze e di risorse contro i delinquenti.
Raramente mi è capitato di vedere un elicottero sorvolare i cieli per catturare un ladro mentre durante la quarantena ne ho visti diversi per rincorrere il vecchietto a passeggio o il signore che porta a spasso il cane.
Per non parlare dei tanti verbali nei confronti delle persone che escono per necessità: era davvero necessario fare queste multe?
Si badi, non parlo di verbali giustificati – ammesso che ce ne siano, visto che siamo rinchiusi da oltre 40 giorni e molte famiglie non sanno nemmeno più con quali soldi fare la spesa – ma di quelli fatti senza prendere in considerazione il disagio del momento, i problemi, le altre emergenze.
Vittorio Sgarbi: “Ribellatevi. Documentate tutto”
Anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha scritto: “Mai nella storia repubblicana le forze dell’ordine del Paese avevano esercitato nei confronti dei cittadini una simile pressione psicologica e una limitazione delle libertà personali così ossessiva con numerosi casi di abusi e soprusi che gettano una pesante ombra sul loro operato e, di riflesso, suscitando enorme diffidenza”.
La cosa più grave, secondo Sgarbi, è “il silenzio dei grandi giornali e della televisione pubblica, che dovrebbero essere sentinelle della democrazia e vigilare sulle libertà costituzionali, di fronte a questa crescente azione di repressione”.
E ancora: “Se non ci fossero i social, non sapremmo nulla di quello che accade oggi nel Paese, nella vita reale. La gente è senza lavoro, esasperata, psicologicamente provata, e viene sanzionata con multe fino a 3 mila euro: è una follia! Per questo mi sento di dire ai cittadini che subiscono abusi e soprusi: ribellatevi! Documentate tutto”.
Piuttosto che invitare i cittadini alla ribellione, vorrei poter dire agli agenti delle forze dell’ordine di rendersi conto della situazione che stiamo vivendo, di cercare di venire incontro alle esigenze dei cittadini e di non spaventarli con inseguimenti Hollywoodiani.
Conservate piuttosto le vostre energie per quando e se ce ne sarà realmente bisogno, ammesso che il governo decida di intervenire in situazioni più gravi di quattro persone al passeggio.