Il leader del Partito della Brexit Nigel Farage avverte gli italiani: “Non aspettatevi aiuti dall’Unione Europe. Chi ha potere in Italia è Ursula von der Leyen”.
“È ora che gli italiani aprano gli occhi e si rendano conto che l’unione Europe non va a vantaggio dei suoi Stati membri, delle sue imprese, dei suoi lavoratori e cittadini”.
Sono le parole del deputato britannico Nigel Farage rilasciate durante un’intervista con il giornalista Nicola Porro, mandata in onda ieri sera durante la puntata di Quarta Repubblica.
“L’Unione Europea altro non è che l’edificazione di una base di potere a Bruxelles, con una propria bandiera, un proprio inno e la futura costituzione di un esercito”.
Per Farage l’UE vorrebbe diventare una super potenza: “i Paesi del Mediterraneo sono stati invitati ad aderire all’Unione Europea e ne stanno pagando le conseguenze”.
Il conduttore Porro fa notare però che la BCE sta comprando titoli pubblici e che quindi, in qualche modo, sta aiutando l’Italia.
“Dire che la BCE possa essere il poliziotto buono equivale a dire che una guardia carceraria sia disposta a concedere una rancio migliore per domani o più tempo da trascorrere nel cortile del carcere” ha risposto Farage.
E ha aggiunto: “Guardiamo in faccia la realtà. Oggi la valuta legale del vostro Paese è quella sbagliata e, a un certo punto, ci sarà una sommossa popolare che potrà causare ulteriori difficoltà economiche nel breve termine”.
Nigel Farage sul Movimento Cinque Stelle
Quando gli viene chiesto se sia possibile parlare di un’uscita dell’Italia dall’Unione Europea, Nigel ribatte con una domanda: “Mi chiedo: gli italiani vogliono vivere in una democrazia in cui il popolo è sovrano o essere governati da una banda di sconosciuti?”
In questo momento, secondo Farage, la persona che ha più potere in Italia si chiama Ursula von der Leyen. Verso la fine dell’intervista la discussione finisce sul M5S, che Farage dice di aver conosciuto quando le posizione del Movimento erano diverse da oggi.
“Incontrai sia Gianroberto Casaleggio che Beppe Grillo, quest’ultimo si era reso conto dell’enorme danno che l’euro e l’UE avevano fatto all’Italia e iniziai a collaborare con loro. Avevo un enorme rispetto nei loro confronti”.
“Poi però le cose sono cambiare – racconta Nigel – grazie al loro successo politico sono diventati parte di quell’establishment che i loro stessi elettori avevano chiesto di combattere. Che delusione”.
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