HomeSaluteL'ipotesi: alcuni farmaci potrebbero aumentare il rischio del contagio

L’ipotesi: alcuni farmaci potrebbero aumentare il rischio del contagio

Come riportato anche dal Daily Mail, un team dell’Università di Basilea ha ipotizzato che i farmaci per la cura di alcune patologie potrebbero aumentare la possibilità di infezione da coronavirus.

Dei ricercatori, guidati dal dottor Michael Roth, hanno svolto uno studio esaminando i dati di pazienti affetti da una forma grave di Covid-19.

Hanno scoperto che il 23,7% soffriva di ipertensione, il 16,2% di diabete e il 5,8% di malattie cardiache.

Da questo dato hanno formulato l’ipotesi che i farmaci assunti per la cura del diabete e dell’ipertensione potessero facilitare l’infezione da coronavirus nella sua forma più grave.

Il virus cinese infatti colpisce le cellule combinandosi con la proteina spike (proteina S) e l’enzima 2 di conversione dell’angiotensina (ACE2).

I farmaci assunti per il diabete e l’ipertensione sono degli ACE-inibitori e bloccanti del recettore dell’angiotensina (ARB). Questi provocano dei cambiamenti nelle cellule che stimolano la produzione di ACE2. Anche l’ibuprofene può aumentare l’ACE2.

I ricercatori quindi hanno suggerito che «il trattamento del diabete e dell’ipertensione con farmaci stimolanti l’ACE2, aumenti il ​​rischio di sviluppare COVID-19 grave e fatale».

L’articolo, intitolato “Are patients with hypertension and diabetes mellitus at increased risk for COVID-19 infection?”, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista medica The Lancet Respiratory Medicine.

Farmaci assunti per diabete e ipertensione: devo sospenderli?

Il dottor Michael Roth ha affermato: «Se questa ipotesi dovesse essere confermata, potrebbe portare a un conflitto per quanto riguarda il trattamento».

Ma al momento quella del team dell’Università di Basilea rimane solo un’ipotesi non ancora verificata quindi nessun paziente deve eliminare i farmaci assunti per la cura.

Come afferma un altro professore dell’Università di Sheffield, che non ha partecipato allo studio: «L’articolo non fornisce alcuna prova, semplicemente suggerisce che la relazione tra farmaco e patologia dovrebbe essere cercata».

E continua: «Consiglio vivamente a tutti di non interrompere o modificare l’assunzione dei farmaci senza consultare prima il proprio medico».

Il team del dottor Roth ha aggiunto: «Suggeriamo che i pazienti con patologie trattate con farmaci che aumentano l’ACE2, debbano essere monitorati per probabilità di maggior rischio di infezione da coronavirus».