L’ex militante del Movimento Cinque stelle, Sara Cunial, critica aspramente il decreto approvato alla Camera sull’emergenza coronavirus.
Con 462 voti favorevoli e due contrari, la Camera ha approvato il decreto legge sull’emergenza coronavirus. Ora il testo passerà al Senato.
Tra i voti contrari, oltre a quello di Vittorio Sgarbi, c’è anche quello di Sara Cunial, ex pentastellata espulsa dal Movimento e oggi passata nel gruppo misto.
La deputata Cunial parla di militarizzazione e soppressione dei diritti costituzionali mentre l’intervento del critico d’arte lo potremmo riassumere in questa frase: “Un governo che finge un’emergenza che non c’è”.
L’intervento di Sgarbi e il commento di Sara Cunial
Vittorio parla di un voto ridicolo e grottesco, “un procurato allarme che meriterà un esposto alla Corte Costituzionale, per dire che hanno mentito: governo, regioni e stampa”.
È un fiume in piena Sgarbi che accusa chiunque voterà questo provvedimento di essere complice di una grande finzione, umiliando l’Italia davanti al mondo.
“Io credo che tutti voi sapete che quell’epidemia non c’è. E stiamo votando un decreto legge che dice le stesse cose di Veneto e Lombardia perché non sia scoperto il governo giallo-rosso, rispetto alle regioni della Lega. Siete caduti nel tranello di Salvini, lo avete rincorso e ve lo ha messo nell’a*o, ancora una volta”.
Anche la parlamentare Sara Cunial è molto critica ma, rispetto a Vittorio, si è spinta decisamente oltre. All’inizio del post elogia l’intervento di Sgarbi e critica quello del deputato Trizzino (M5s), che considera fuori da ogni logica.
L’ex militante dei Cinque Stelle pensa che questa legge, con il pretesto del Coronavirus, “dà il via libera anche nel nostro Paese alla militarizzazione di ampie aree, alla reclusione forzata di persone sane e alla soppressione dei diritti costituzionali”.
Parla di controllo della popolazione e, addirittura, paragona queste scelte a quelle del nazismo e dello stalinismo. “Dobbiamo risalire al tempo del nazismo e dello stalinismo, quasi un secolo addietro, per trovare esempi di controllo della popolazione tanto esteso e intenso come quelli che stanno avvenendo con la scusa del coronavirus”.
Per Sara: “In questa lettura molto più che inquietante, l’epidemia diventa una enorme esercitazione, un laboratorio di ingegneria sociale, che comincia con la militarizzazione delle crisi, del territorio e della società”. Foto: YouTube