Le api sono in pericolo; diversi virus mettono a repentaglio la loro esistenza ma dai funghi potrebbe arrivare la soluzione a molti problemi.
Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature mostra che l’estratto di funghi potrebbe portare benefici alle api.
Circa una trentina di anni fa, Paul Stamets, micologo e titolare dell’azienda Fungi Perfecti, stava osservando le api del suo alveare e notò un comportamento particolare.
Gli insetti si dirigevano su un tronco cosparso di funghi e bevevano il liquido che colava dal micelio, l’apparato vegetativo del fungo.
Questa immagine restò ben impressa nella mente del micologo che anni dopo, durante la notte, fu folgorato da un’idea.
«Le api stavano usando i funghi per curarsi. Il loro pellegrinaggio era molto di più che sorseggiare acqua zuccherata. Capii che in quel comportamento poteva esserci una soluzione ai loro problemi», racconta Stamets.
Così cominciò a raccogliere una serie innumerevole di dati per poter presentare la sua ricerca a qualche scienziato disposto ad ascoltarlo.
L’entomologo Steve Sheppard della Washington State University decise di valutare la teoria di Stamets e cominciò un accurato lavoro di ricerca e studio.
Le api si curano con i funghi: forse la svolta epocale
I ricercatori hanno condotto un esperimento somministrando alle api un estratto di micelio del fungo poliporo, noto per le sue proprietà antivirali.
I risultati sono stati sorprendenti: una riduzione di 79 volte del virus delle ali deformi e una riduzione di 45.000 volte del virus del lago Sinai.
Gli autori dello studio hanno commentato: «Questa ricerca fornisce una soluzione contro gli agenti stressanti che minacciano le popolazioni di api e, a loro volta, la biosicurezza alimentare in tutto il mondo. Siamo orgogliosi di continuare il nostro lavoro nel campo della micologia applicata per aiutare le persone e il pianeta».
Sulla somministrazione Sheppard spiega: «È un trattamento davvero facile da applicare. Dopo aver seguito colonie più grandi per un anno intero, possiamo sviluppare raccomandazioni su come utilizzare gli estratti».
Sheppard ha aggiunto: «Non siamo sicuri se il micelio stia solo migliorando il sistema immunitario delle api o addirittura stia combattendo i virus».
A questa dichiarazione fa eco Fabio Sgolastra dell’Università di Bologna: «Il virus delle ali deformi è molto diffuso in Italia. Il progetto nazionale di monitoraggio chiamato BeeNet ne ha mostrato la presenza in circa il 90% dei campioni di api analizzate».
Conclude poi: «Se i livelli di infezione di questo virus possono essere ridotti dal trattamento a base di miceli di fungo, come sembra indicare lo studio, allora lo sviluppo di simili prodotti antivirali può essere davvero promettente, e potrebbe migliorare significativamente la salute delle api nostrane».